Le storia delle calze


Bozzetti, Cinema & Costumi, Moda, Storia della moda / domenica, Settembre 16th, 2018

La definizione da vocabolario e  le tipologie principali 

Per l’uomo sano basta la donna. Per l’uomo erotico basta la calza per giungere alla donna. Per l’uomo malato basta la calza. (Karl Kraus)

Il termine generico “calze” indica indumenti di biancheria intima più o meno elasticizzati che ricoprono i piedi e le gambe in lunghezza variabile a seconda del modello. Le calze, soprattutto quelle femminili, non hanno come fine il nascondere le forme, ma anzi di esaltarle. Possono essere confezionate in nylon, cotone, lana o seta e in diverse tinte e fantasie.

L’unità di misura per le calze in nylon è il denaro (den), usata per definirne la trasparenza: più basso è il numero di denari più trasparente è l’indumento.

Calze, bozzetto
CALZINI

I calzini sono un tipo di calza creata durante la Seconda Guerra Mondiale, quando quelle in nylon erano razionate. La lunghezza dei calzini varia dal coprire solo il piede al coprire la gamba fino al livello del ginocchio. Generalmente sono confezionati in cotone, lana o nylon in diversi colori e fantasie.  I colori scuri sono utilizzati per l’abbigliamento formale, mentre il bianco per l’abbigliamento sportivo e casual.

COLLANT

I collant sono un tipo di indumento elasticizzato che veste i piedi, le gambe e il corpo fino alla vita.  Sono stati introdotti nel mondo della moda negli anni Sessanta come alternativa alle calze tradizionali. La sua diffusione è stata lenta e graduale, ma dagli anni Settanta è stato indossato da tutte le donne e ora è un indumento indispensabile nel guardaroba femminile.

GIARRETTIERA

La giarrettiera è una fascia elastica usata per sorreggere le calze intorno alla coscia. Nel XV secolo era indossata anche dagli uomini e serviva ai nobili per sostenere la calzamaglia sotto il ginocchio. Venne sostituita dal più pratico reggicalze e ad oggi, essendo considerata un accessorio molto sexy e particolare, viene utilizzata molto raramente nell’abbigliamento quotidiano, ma solo per occasioni speciali.

REGGICALZE

Il reggicalze è un indumento formato da una fascia che cinge i fianchi con 4 nastri elasticizzati per sorreggere le calze. Di solito è confezionato in pizzo o seta ed è un classico elemento della seduzione femminile.

AUTOREGGENTE

L’autoreggente  è una calza femminile lunga fino a metà coscia e con un bordo elastico decorato e munito di nervature interne generalmente in silicone che permettono all’indumento di tenersi da solo sulla gamba.

Miei disegni di alcune tipologie di calze femminili

Breve storia delle calze

Il primo esempio di calza si trovò in Mesopotamia nel 700 a. C. circa: erano lunghi gambali di tela che coprivano anche il piede e  una suola di cuoio nell’estremità inferiore. La variante femminile era più raffinata ed era realizzata in tela bianca impreziosita da ricami.

I Greci e i Romani avvolgevano intorno alle gambe delle fasce tessute di cotone o di lana chiamate tibiales, chiuse con cinturini o lacci di cuoio. I tibiales però coprivano solo la gamba e non il piede, per cui furono sostituiti presto dalle bracae barbariche che coprivano entrambe le parti.

Nei documenti medievali calze e scarpe si confondono, soprattutto nella ter- minologia latina in uso, visto che le due tipologie non erano sempre ben distinte. Di questa confusione ne è un esempio il termine “calzolaio” usato per indicare chi ripara le scarpe ma non le calze.

Per tutto l’Alto Medioevo le brache rimasero l’indumento più in uso per coprire le gambe.  Si diffuse l’uso delle calze lunghe che però ,a causa del loro costo proibitivo, divennero simbolo di ricchezza e distinzione sociale.

Fu verso l’undicesimo secolo che nacque la moda della calza: ricerca di nuovi materiali e disegni distinguevano e contrassegnavano i casati dei nobili.

Nel Quattrocento la calza passò da accessorio a capo d’abbigliamento primario e verso la fine del secolo le due calze si unirono in modo da avvolgere completamente fianchi e ventre, come una calzamaglia.

Fu un’importante rivoluzione nel campo dell’abbigliamento, in quanto rendeva inutile la gonnella maschile che copriva i fianchi, differenziando così strutturalmente le tipologie d’abbigliamento dei due sessi. Spesso in colori sgargianti e diverse da una gamba all’altra, le calze da uomo non solo coprivano, ma attiravano e provocavano. Questa moda rimase in voga per altri tre secoli.

Le donne, nel corso della storia, hanno portato calze più o meno raffinate, ma
i costumi dell’epoca non permettevano  loro di mostrarle. Per questo motivo la versione femminile delle calze non ha mai raggiunto l’importanza di quella maschile nella storia del costume di questo periodo.

Per tutto il Seicento e il Settecento le calze erano ancora ben visibili e scelte con estrema cura, anche se non si raggiungevano più i livelli di provocazione e sfoggio dei secoli precedenti. I colori appariscenti erano passati di moda e solo il bianco era considerato elegante, sebbene non mancassero tinte più scure per assottigliare le gambe.

L’Ottocento impose nella moda maschile le gambe coperte dai calzoni lunghi e relegò le calze a indumento intimo. Le gambe femminili, invece, cominciarono a scoprirsi e alla fine del secolo, con la danza del Cancan, oltre alle calze si poteva intravedere per la prima volta anche una striscia di pelle nuda.

All’inizio del Novecento le gonne si accorciarono mostrando le lucenti calze di seta e nel 1937 la scoperta e l’uso del nylon rivoluzionarono la biancheria intima. Negli anni Sessanta nacquero i collant e l’uso della minigonna li mise ampiamente in mostra, dando loro una grande importanza.

Oggi le calze da donna sono un importante accessorio di moda e anche un grande mezzo di seduzione.

Autoreggenti e giarrettiere, bozzetto

Le calze al cinema e non solo

Nel cinema le calze sono state protagoniste di tante scene importanti e hanno contribuito a caratterizzarne i personaggi.

Basta ricordare, ad esempio,  Irma la Dolce (1963) di Billy Wilder, dove la protagonista Shirley Maclaine indossa delle calze verdi in tinta con la biancheria, o a Fermata d’autobus (1956) di Joshua Logan, dove Marylin Monroe indossa delle calze a rete con riga estremamente sexy e allo spogliarello di Sophia Loren in Ieri Oggi e Domani (1963) di Vittorio de Sica.
Le calze sono un elemento essenziale anche nelle raffinate tavole di Guido Crepax, e a indossarle (e a toglierle) sono le sue sensuali protagoniste, prima fra tutte Valentina. Da non dimenticare le pin-up di Gil Elvgren, dove calze e reggicalze sono elementi provocanti, ma sempre con un tocco d’ironia.

Shirley-Maclaine, Irma l a Douce
Marylin Monroe, Fermata d’autobus (Bus Stop)
Marylin Monroe, Fermata d’autobus (Bus Stop)
Sophia Loren, Ieri Oggi e Domani
Valentina, Guido Crepax
Brigitte Bardot

4 Replies to “Le storia delle calze”

    1. Ciao, atlanticsoldat,
      condivido il tuo interesse per la storia delle calze nel cinema mainstream. Se vuoi ampliare la tua antologia, contattami all’email korbari007@gmail.com. Non ti garantisco una risposta immediata, ma prima o poi lo farò, e avrai quello che cerchi 🙂

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